Oggi torna lo "sconnessi Day"


Un adolescente su cinque ha un rapporto problematico con il web, secondo una ricerca della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore. Dopo il grande successo, lo scorso anno, dello #SconnessiDay al Ministero della Salute, e la proposta condivisa con il cast e il regista del film “Sconnessi”, Christian Marazziti, di istituire una Giornata Mondiale della S-connessione da celebrare ogni 22 febbraio, Consulcesi Club torna sul fenomeno dipendenza da internet. Come distinguere l’adolescente appassionato di nuove tecnologie da chi ha sviluppato una vera e propria web-addiction? Attraverso il corso FAD (Formazione a Distanza) del provider ECM 2506 Sanità in-Formazione “Internet e adolescenti: I.A.D. e cyberbullismo”, fruibile gratuitamente anche da parte di pazienti, insegnanti e genitori su http://www.sconnessiday.it, è possibile scoprire i campanelli d’allarme dell’internet-dipendenza. Responsabile scientifico del corso, lo psichiatra David Martinelli, del Centro Pediatrico Interdipartimentale Psicopatologia da Web presso la Fondazione Policlinico Gemelli di Roma. Il tempo trascorso in rete è sicuramente un elemento fondamentale per ravvisare un uso eccessivo del web. Tuttavia, è importante considerare come queste ore si inseriscano nell’organizzazione generale della giornata, quanto tempo libero ha l’adolescente. Un significativo segnale d’allarme è l’alterazione del ritmo sonno-veglia. Oltre a valutare il rendimento scolastico, è necessario prestare dovuta attenzione ai rapporti con i compagni ma soprattutto a quale investimento emotivo e di energie viene fatto nell’ambito dello studio e delle relazioni interpersonali. È importante il numero di relazioni reali di amicizia ma anche la qualità e la profondità di questi rapporti, gli interessi condivisi, il tempo trascorso insieme e il livello di confidenza. Bisogna, inoltre, interrogarsi su quanto siano vari e profondi, e in che relazione siano tra loro, gli interessi nella vita reale dell’adolescente, in modo da capire se siano solo l’emanazione di quelli coltivati in rete. Una dimensione che appare spesso appiattita, considerata come un elemento poco significativo per la propria vita. Attenzione a quanto l’adolescente è presente in casa, alla sua partecipazione attiva alla vita familiare. È importante anche valutare il tipo di relazioni familiari, per capire se siano strutturate come esperienze realmente comunitarie o se i rapporti avvengano prevalentemente tra singoli membri. Se costretto ad interrompere la connessione internet, l’adolescente può incorrere in manifestazioni di rabbia esplosive ed incontrollate, sia verso gli oggetti che verso le persone. Per questo è sconsigliato interrompere bruscamente il collegamento al web mentre è necessario instaurare un dialogo che porti gradualmente ad una contrattazione sul tempo da trascorrere online. È attiva la Pagina Facebook htpps://www.facebook.com/SconnessiDay/ con infografiche e materiali video per sollecitare giovani e adulti a “sconnettersi” da tutti i device almeno un’ora al giorno, dalle 20.30 alle 21.30, per tornare a vivere le relazioni reali e a comunicare davvero.


Fonte: askanews.it

L'esperta: riequilibra disagi emozionali e disturbi

 

Roma, 15 gen. – Paura d’invecchiare, crisi di coppia, iperattività, solitudine, eccessivo senso del dovere. Un fiore per combattere ogni disagio emozionale e riscoprire le proprie potenzialità: il rimedio è offerto dagli Australian Bush Flower Essences, 69 essenze floreali australiane che favoriscono il recupero del benessere psicologico trasformando positivamente l’energia della persona e superando così stati d’animo negativi. “La floriterapia è un metodo di cura naturale, agisce a livello di energia sul nostro campo elettromagnetico e si occupa di riequilibrare disagi emozionali e disturbi di origine psicosomatica – spiega Cristina Settanni, naturopata, Flower Therapist, esperta in fiori australiani, autrice del libro ‘I Fiori del bene’, edito Mondadori, docente presso il College of Naturophatic Medicine CNM Italia -. I rimedi floreali australiani non intervengono direttamente sul sintomo ma sulla disarmonia alla sua base, attivando le qualità positive presenti in noi, ma che non riusciamo a manifestare”. Degli Australian Bush Flowers ogni essenza ha un’azione specifica per il piano fisico, emotivo, psichico e spirituale dell’essere umano. Eccone allora alcuni per iniziare al meglio il nuovo anno: 1) Banksia Robur, il fiore dell’energia vitale: è il rimedio per i cali di energia. È adatto alle persone dinamiche che vivono un momento di stanchezza. Bauhinia, il fiore dell’apertura mentale: apre al cambiamento, prepara al nuovo. È adatto alle persone mentalmente rigide, abitudinarie, ostili ai cambiamenti, alle tecnologie e che hanno pregiudizi verso culture diverse. Billy Goat Plum, il fiore della purità: aiuta chi non riesce ad accettare se stesso e il proprio corpo, chi vive la sessualità con un senso di vergogna e di colpa. Demolisce la credenza del peccato, autorizzando la mente al piacere fisico. Black Eyed Susan, il fiore antistress: è adatto alle persone iperattive che agiscono con grande rapidità, incapaci di rilassarsi. Questo fiore lavora sulla virtù della pazienza, insegna la tolleranza dei ritmi altrui. Gymea Lily, il fiore della gentilezza: è suggerito alle persone dominanti, prepotenti, che tendono a prevaricare sugli altri. Favorisce il rispetto e la considerazione verso il prossimo. Nutre l’empatia. She Oak, il fiore della femminilità: trasmette la sua forza energetica in tutte le fasi della vita di una donna, scioglie i conflitti interiori e le paure inconsce che insidiano la relazione con il proprio femminile. Ma come si somministrano le essenze? “La posologia è di 7 gocce due volte al giorno, al mattino appena svegli e la sera prima di dormire, per non meno di 21-28 giorni – spiega Settanni – Le gocce si assumono direttamente in bocca o diluite in poca acqua. In alternativa possono avere un uso topico direttamente sulla pelle, possono essere vaporizzati nell’ambiente. Sono essenze prive di interazioni e controindicazioni, possono essere somministrate a neonati, bambini, anziani e anche ai nostri amici animali.

Fonte: askanews.it

L'esperto: sensazione di sicurezza influisce su percezione rischio

 

Roma, 10 gen. – Condizioni climatiche sfavorevoli, grande affluenza sulle piste e scarsa preparazione atletica sono tra le cause principali degli incidenti che si verificano negli impianti sciistici e che spesso coinvolgono minori, con esiti tragici. “Non solo, complici di cadute rovinose sono proprio gli sci o le tavole, strumenti sempre più evoluti che danno una maggiore sensazione di stabilità e quindi di sicurezza, facilitando la velocità”. Lo sottolinea Arturo Guarino, Direttore della struttura complessa di Traumatologia dello Sport dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano. La sensazione di sicurezza infatti influisce sulla percezione del rischio e i soggetti diventano più spericolati : “I traumi ad alta energia – continua Guarino – quanto mai possibili sciando a velocità sostenute sono responsabili di importanti distorsioni capsulo-legamentose specie a carico del ginocchio che si riconosce come articolazione maggiormente coinvolta. Parliamo di rotture dei legamenti collaterali o dei legamenti crociati oppure dei menischi. Inoltre, alle lesioni legamentose possono associarsi fratture dei piatti tibiali che, a seconda della gravità, rendono ancora più severa la prognosi”. Oltre alla velocità è anche la presenza di molte persone sulle piste a rendere maggiormente complicato sciare, rispetto al passato: “Gli sciatori si trovano a doversi districare tra tante persone in movimento, molte delle quali utilizzano strumenti diversi dagli sci tradizionali, come gli snowboard, che le rendono più veloci e questo può provocare delle cadute. La scarsa valutazione del rischio quando le piste sono ghiacciate, poi, aumenta la possibilità di scontri”. Per evitare incidenti che possono nuocere alla propria salute e mettere in pericolo gli altri è necessario avere consapevolezza dei propri limiti, soprattutto se si è affetti da determinate patologie: “In generale, per sciare in sicurezza bisogna avere una buona preparazione atletica e allenare la muscolatura ad affrontare un gesto atletico importante prima dell’inizio della stagione invernale. Inoltre, i soggetti affetti da artrosi a carico delle articolazioni portanti, quindi ginocchio, anca e caviglia, è bene che si rivolgano allo specialista per valutare se e con quanta frequenza è possibile sciare”. “In conclusione – aggiunge Guarino – una corretta valutazione specialistica dello stato di forma e un’opportuna considerazione delle caratteristiche soggettive muscolo scheletriche sono alla base dell’ideale prevenzione in ogni ambito ginnico-sportivo”.

Fonte: askanews.it

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