Per rendere il mondo della salute più accessibile ai cittadini
È consultabile online – https://www.portaletrasparenzaservizisanitari.it/ – il nuovo Portale della Trasparenza dei Servizi per la Salute, presentato questa mattina nel corso di una video-conferenza stampa. Il progetto, approvato in Conferenza Stato-Regioni, è stato creato per fornire al cittadino informazioni in ambito sanitario di facile accesso, semplici, chiare, univoche e di qualità, assicurando la necessaria integrazione tra le differenti fonti informative già esistenti, a livello nazionale, regionale e locale. Il sito presenta contenuti che vanno a valorizzare e integrare le informazioni detenute dal Ministero della Salute con quelle provenienti dalle Regioni, dalle Province Autonome e dagli altri enti e operatori dei Servizi sanitari regionali. Quattro le macroaree in cui è articolato: Vivere in salute; Servizi e prestazioni; Come fare per (prenotare una prestazione e conoscere i tempi di attesa); Covid-19.

Capofila e coordinatore del progetto del Portale è la Regione Veneto, mentre l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) è responsabile dell’implementazione del Portale e coordinatore delle attività di esecuzione del progetto. Il Ministero della Salute ha coordinato la Cabina di Regia del Portale e le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, partner progettuali, hanno messo a disposizione le competenze, le esperienze e le conoscenze dei livelli locali, utili alla gestione e realizzazione del progetto.“In questo momento storico è fondamentale fornire al cittadino informazioni chiare, semplici, condivise, autorevoli e scientificamente validate – sottolinea il Presidente di Agenas, Enrico Coscioni – il nuovo Portale risponde a principi di accesso alle informazioni aumentando il livello di trasparenza della comunicazione e rispecchia la tendenza a raggiungere la massima condivisione di tutti i dati e le informazioni provenienti dai 21 Servizi sanitari regionali a supporto delle scelte dei decision makers ma soprattutto del cittadino, assoluto protagonista dell’iniziativa”.“L’obiettivo – spiega il Direttore Generale di Agenas, Domenico Mantoan – è quello di migliorare la conoscenza e accrescere la consapevolezza e la responsabilizzazione del cittadino, per consentirne una partecipazione consapevole e attiva al processo di promozione e cura della salute, soddisfacendo la sempre maggiore richiesta di informazione qualificata. L’iniziativa nasce da un’Intesa in Conferenza Stato-Regioni nel settembre del 2016 e sono dunque lieto che oggi possa essere messo a disposizione di tutta la comunità. Per le sue caratteristiche il Portale necessita di un costante aggiornamento e proprio per questo motivo, nonostante le numerose informazioni già presenti, invitiamo sia gli operatori del nostro SSN sia i cittadini/pazienti a contribuire alla piena realizzazione del progetto fornendo spunti e suggerimenti”.
Fonte: Askanews.it

Può consumo olio extravergine ridurre l'invecchiamento cognitivo?
Può il consumo dell’olio extravergine di oliva rallentare l’invecchiamento cognitivo? A questa domanda tenterà ora di dare risposta Giorgio D’Andrea, il ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, “adottato” per un anno da Monini attraverso il finanziamento completo della borsa di ricerca assegnata tramite bando pubblico da Fondazione Umberto Veronesi.
Il via ufficiale allo studio, con la cerimonia di consegna dei Grant 2021 di Fondazione Umberto Veronesi, è fissato per giovedì 25 marzo 18.30, quando 133 ricercatori, tra i quali D’Andrea, riceveranno simbolicamente altrettante borse di ricerca. L’evento rappresenta l’appuntamento clou dell’anno di Fondazione Umberto Veronesi, l’occasione per celebrare la ricerca scientifica in Italia.All’evento partecipano Paolo Veronesi Presidente di Fondazione Umberto Veronesi e Direttore Divisione Senologia Chirurgica IEO, Chiara Tonelli Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi e Professore Ordinario di Genetica presso l’Università degli Studi di Milano e Carlo Alberto Redi Presidente del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi e Professore Ordinario di Zoologia e Biologia dello Sviluppo presso l’Università degli Studi di Pavia. Durante l’evento sono previsti momenti dedicati alle testimonianze di scienziati, istituzioni e di ex pazienti.Presente anche la famiglia Monini: “crediamo che la ricerca scientifica possa portare a un miglioramento della qualità della vita di tutti noi. Per questo – si legge in una nota – sosteniamo Fondazione Umberto Veronesi e siamo orgogliosi di partecipare a questa prestigiosissima cerimonia che apre un decennio di intenso lavoro e ci auguriamo di nuove prospettive per la collettività”. Il finanziamento della ricerca di D’Andrea – Idrossitirosolo: fenolo dell’olio d’oliva contro l’invecchiamento – rappresenta infatti il primo concreto tassello dell’impegno che l’azienda spoletina ha assunto a favore della ricerca scientifica e della promozione di un corretto stile di vita, pilastri del Piano di Sostenibilità 2020-2030 avviato lo scorso anno in occasione del suo Centenario. Nei prossimi 10 anni Monini sosterrà lo studio dei benefici dell’olio extravergine di oliva.
Fonte: Askanews.it

Lo stress provocato da pandemia mette in tensione organismo
Uno sbadiglio intenso o un risveglio inatteso: ecco l’articolazione della mandibola che fa “click”. È uno degli effetti più frequenti dei problemi temporo-mandibolari, acuiti dall’attuale situazione di lockdown e incertezza. Questi dolori e le relative patologie che ne conseguono devono essere monitorate dagli specialisti del settore, i dentisti, figure note a tutti. In pochi però sanno chi sia uno gnatologo, lo specialista odontoiatra che, in team con i chirurghi maxillo-facciali e altre figure professionali, permette di risolvere i problemi temporo-mandibolari dell’area testa-collo.
Il protrarsi delle chiusure, le interruzioni nella campagna vaccinale e la mancanza di vita sociale e di svaghi portano un ulteriore aumento delle tensioni in ciascun individuo, anche a livello inconscio. Questo aumento di ansia viene somatizzato in vari modi. Tra quelli meno evidenti, ma dalle molteplici conseguenze, vi è la crescita della tensione dell’articolazione temporo-mandibolare, che provoca dolori a livello oro-facciale, temporale e cervicale. Su questo argomento è in uscita una ricerca scientifica prodotta dalla scuola di Gnatologia della Sapienza di Roma del Prof. Carlo Di Paolo, Presidente dell’AIGeDO, l’Associazione Italiana Gnatologia e Dolore Oro-facciale.“Lo stress provocato, anche inconsciamente, dalla pandemia, costruisce uno stato di difesa del nostro organismo che aumenta le tensioni muscolari che servono abitualmente a prepararci a un attacco – sottolinea il prof. Piero Cascone, primario di chirurgia maxillofacciale del Policlinico Umberto I – . Questa reazione fisiologica dell’organismo provoca un aumento delle problematiche articolari, con dolore temporale e cervicale. Questi dolori articolari alla zona temporo-mandibolare sono apparentemente banali, ma si manifestano in maniera acuta nella trasmissione a livello muscolare. La nostra categoria di chirurghi maxillo-facciali sta rilevando la crescita di questo fenomeno. Il nostro lavoro resta comunque frutto di un approccio multidisciplinare, in collaborazione con gli otorino laringoiatri, i fisioterapisti, e naturalmente i dentisti, in particolare gli gnatologi, ossia gli odontoiatri specialisti del complesso cranio-cervico-mandibolare, con cui lavoriamo a stretto contatto”. “In ambito muscolo-scheletrico, dopo i dolori lombari, i disordini temporo-mandibolari rappresentano la seconda causa di dolore muscolo-scheletrico che colpisce gli italiani – evidenzia il Prof. Carlo Di Paolo, Presidente AIGeDO e Professore Associato Università “La Sapienza” di Roma – le percentuali sono in costante aumento e si stima che circa il 10% della popolazione adulta presenti un dolore in quest’area. Questi disturbi amplificano altri problemi come cefalea, mal di collo o altri dolori muscolo-scheletrici, provocando gravi sofferenze nei pazienti. Per questo si deve intervenire in maniera precoce e risolutiva. Sono colpite trasversalmente tutte le età ed è interessata prevalentemente la popolazione femminile. Anche i bambini e gli adolescenti sono coinvolti, anche se per loro la sintomatologia non sempre viene evidenziata precocemente perché presentano maggiori difficoltà nella diagnosi. Questi dolori causano disagi in ambito sociale e nell’attività scolastica e lavorativa, viste le difficoltà che si provano a parlare, masticare, deglutire, sorridere”. “L’approccio a questo tipo di problemi deve essere necessariamente multidisciplinare a partire dalla diagnosi e dalla valutazione di ogni singolo sintomo come il dolore e l’impedimento funzionale nei movimenti della bocca – evidenzia Di Paolo – queste valutazioni permettono allo specialista odontoiatra di orientarsi su un intervento conservativo o chirurgico. Negli Stati Uniti in questo ambito sono investiti ogni anno oltre 4 miliardi di dollari per rispondere ai due terzi dei pazienti: dati che permettono di comprendere l’impegno necessario. Per risolvere al 100% tutte le problematiche si deve far ricorso anche alla chirurgia, che è un’attività integrativa a quella riabilitativa”.
Fonte: Askanews.it
 

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